SANDRONE SOLDATO
In collaborazione con la struttura di missione per la Commemorazione del centenario della Prima guerra mondiale, Presidenza del Consiglio dei Ministri, Comune di Bibbiano, ISTORECO di Reggio Emilia, Archivio storico della storia della Resistenza bresciana e dell'Età contemporanea, Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, Centro Studi Musica e Grande Guerra - Associazione culturale Obiettivo Storia - Centro Studi sul Dialetto Reggiano.
Il Teatro d'Arte e Studio mette in scena questo spettacolo, in cui si racconta la storia della grande guerra, vista in tempo reale, con gli occhi e i sentimenti del soldato Sandrone.
Per un pubblico di studenti siamo disponibili per un incontro propedeutico con le classi, da organizzare in orario delle lezioni e in accordo con gli insegnanti. Vi invitiamo a contattarci per qualsiasi informazione.
Note di regìa Il testo di Angelo Ruozi Incerti è stato pensato per un teatro di burattini, Sandrone è infatti un burattino famoso di controversa origine reggiana (da Cadelbosch ed sott), quindi giocato sulle note del grottesco, della caricatura, dell’invettiva. Allestito per un pubblico di oggi richiede alcune interpolazioni che diano almeno una vaga informazione storica su come si arrivò al conflitto mondiale e perché: il sentire popolare, l’ostilità e il rifiuto per la guerra, vengono accennati con brevi didascalie e pause musicali con le canzoni dell’epoca, che rendono lo spettacolo scorrevole e comprensibile. Il secondo Duce Diaz, dopo Caporetto rinnovò completamente il rapporto con la truppa: oltre al vitto, le licenze e la strategia istituì anche il “teatro del soldato”; questa è la chiave di lettura che la regìa ha seguito: una compagnia di attori –soldati rappresenta il testo di Ruozi Incerti come davanti ai commilitoni. D’annunzio e Cadorna sono i bersagli principali dell’astio dell’autore bibbianese, seguono Diaz e l’ardito Spaventa. E' stata poi aggiunta l’Italietta di Sonnino, punto focale dell’anima e della coscienza dei soldati e delle loro famiglie, che subirono “l’inutile strage”. La farsa sorretta da Sandrone ha momenti d’umanità e realismo nelle scene con i personaggi dell’Austro e l’Alemanno in brevi accenni sulle conseguenze del conflitto sulla popolazione civile; sullo sfondo si parla di rivoluzione, fame, miseria e sofferenza. Il brontolio sul generale Cadorna conclude lo spettacolo, facendo capire che il dopoguerra conteneva un conflitto di classe che arriverà al fascismo, con il “terzo Duce” e tutto quel che seguirà.
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